Standing desk: lavorare in piedi fa bene o male?

4 marzo 2023



Dire che trascorrere intere giornate seduti davanti al computer fa male alla salute è un’ovvietà. Ce

ne accorgiamo empiricamente: con i classici dolori a spalle e schiena che rovinano la nostra qualità

di vita e fanno la fortuna di fisioterapisti e osteopati, ma è confermato anche da numerosi studi

medici, che spiegano come la sedentarietà favorisca l’insorgenza di patologie cardiovascolari, del

diabete e dell’obesità. Per combattere questa situazione che colpisce miliardi di persone in tutto il

mondo dalla Silicon Valley hanno proposto una soluzione: la standing desk. Ma funziona?


 Pro e contro della standing desk


Come dice il nome inglese, la standing desk è una scrivania rialzata, sulla quale si lavora in piedi.

La tradizionale posizione seduta con le spalle incassate davanti al computer è dunque sostituita da

una eretta. Uno studio della prestigiosa Harvard Medical School sostiene che questo aiuti a

prevenire le patologie citate sopra, oltre ad aiutare molto la situazione di spalle e schiena. Non

sarebbe tutto: uno studio dell’altrettanto prestigioso British Medical Journal proverebbe che a questi

benefici se ne aggiungerebbero altri di tipo psicologico, come una diminuzione di ansia e stress e un

miglioramento delle performance lavorative. 

Non è però tutto oro quel che luccica: la standing desk ha anche lati negativi. Infatti, trascorrere 8

ore al giorno in piedi può portare a un sovraccarico di gambe e schiena e un senso di fatica

esagerato, specialmente per le persone meno giovani. Interessante poi uno studio pubblicato da

Ergonomics: l’utilizzo della standing desk per un lungo tempo nel corso della giornata porterebbe

da una parte al peggioramento dei tempi di reazione e della salute mentale, dall’altra a un

miglioramento delle capacità di problem solving. Difficile trarne un quadro chiaro.

 Le possibili alternative



Per cercare di trovare una via di mezzo che migliori il problema della sedentarietà senza le

controindicazioni della standing desk sono state ideate delle possibili soluzioni alternative. Esistono

per esempio le “treadmill desk” e le "bicycle desk”, scrivanie che rispettivamente incorporano un

tapis roulant o una cyclette, con l’obiettivo di tenersi in esercizio anche mentre si lavora. Altre

soluzioni lavorano invece sul tipo di seduta: è il caso della “exercise ball chair”, ovvero una fitball

utilizzata come sedia che costringe ad attivare i muscoli per mantenere l’equilibrio.

Oltre a questi acquisti, una possibilità può essere quella di acquistare una standing desk e di

trascorrervi solo una parte della giornata, per minimizzare le sue controindicazioni. Più in generale

poi, è buona norma alzarsi spesso dalla scrivania per sgranchirsi le gambe, per esempio quando si fa


una telefonata o comunque quando non è strettamente necessario rimanere seduti davanti al

computer.



 In conclusione



Anche per la standing desk, come in realtà per moltissimi aspetti della nostra vita, vale la massima

latina “in medio stat virtus”. Può essere un valido aiuto, ma non si può pensare di smettere

completamente di lavorare da seduti. La stella polare deve essere quella della consapevolezza:

l’eccessiva sedentarietà è nociva, per questo bisogna cercare di evitarla il più possibile.



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