L’architetto del 2030: quali competenze servono?
L’architettura, da sempre specchio delle trasformazioni sociali e culturali, si trova oggi al centro di una rivoluzione silenziosa ma profonda. In Svizzera, come altrove, l’architetto del 2030 non sarà solo un progettista di spazi, ma un mediatore tra tecnologia, ambiente e società. Le sfide globali – dalla crisi climatica alla digitalizzazione – stanno ridefinendo il profilo professionale di chi disegna il mondo in cui viviamo. Ma quali competenze saranno davvero indispensabili per affrontare questo futuro in continua evoluzione?
Oltre il disegno: l’architetto come figura multidisciplinare
Tradizionalmente, l’architetto è stato visto come un artista tecnico, capace di coniugare estetica e funzionalità. Tuttavia, il profilo professionale dell’architetto si sta ampliando per includere competenze in ambiti come la sostenibilità ambientale, la gestione dei progetti complessi e la comunicazione interculturale. Secondo la Società Svizzera degli Ingegneri e degli Architetti (SIA), l’architetto moderno deve essere in grado di assumersi responsabilità che vanno oltre la mera progettazione, influenzando positivamente la società e l’ambiente.
Inoltre, la crescente urbanizzazione e la necessità di spazi inclusivi richiedono una maggiore attenzione al "Design for All", un approccio che mira a creare ambienti accessibili e fruibili da tutti, indipendentemente dalle capacità fisiche o cognitive. Questo implica una sensibilità particolare verso le esigenze di una popolazione sempre più diversificata.
Competenze chiave per il futuro: tra tecnologia e umanità
Il World Economic Forum prevede che entro il 2030, il 40% delle competenze richieste nel mondo del lavoro sarà diverso da quello attuale. Per gli architetti, questo significa integrare nuove abilità nel proprio repertorio. La padronanza di strumenti digitali avanzati, come il Building Information Modeling (BIM) e l’intelligenza artificiale, diventerà fondamentale per la progettazione efficiente e sostenibile.
Tuttavia, le competenze tecnologiche da sole non saranno sufficienti. Soft skills come la flessibilità cognitiva, la capacità di lavorare in gruppi multidisciplinari e l’intelligenza emotiva saranno altrettanto cruciali. In Svizzera, il programma "Berufsbildung 2030" sottolinea l'importanza di queste competenze trasversali per affrontare le sfide future del mercato del lavoro.
Inoltre la crescente attenzione alla sostenibilità richiede che gli architetti comprendano e applichino principi di progettazione ecologica, considerando l'intero ciclo di vita degli edifici e l'impatto ambientale delle loro scelte progettuali.
In conclusione
Guardando al 2030, l'architetto non sarà più solo un creatore di forme, ma un facilitatore di cambiamenti sostenibili e inclusivi. La professione richiederà un equilibrio tra competenze tecniche avanzate e una profonda comprensione delle dinamiche sociali e ambientali. In Svizzera, dove l'architettura ha sempre avuto un ruolo centrale nella definizione del paesaggio e dell'identità culturale, questa evoluzione rappresenta un'opportunità per riaffermare il valore dell'architetto come agente di progresso. Prepararsi a questo futuro significa investire nella formazione continua, nell'apertura al cambiamento e nella volontà di abbracciare una visione olistica della progettazione.







