Il futuro del lavoro in Svizzera: che cosa cercano le aziende nel 2025?
Il mondo del lavoro in Svizzera sta cambiando a grande velocità. Tecnologie emergenti, nuove aspettative da parte dei lavoratori e dinamiche economiche globali stanno riscrivendo le regole del gioco. Ma quali sono, concretamente, le competenze che le aziende svizzere cercheranno nel 2025? Come si stanno preparando le organizzazioni al futuro del lavoro?
In questo articolo esploriamo i principali trend, dati alla mano, per capire in che direzione si muove il mercato e quali sono le sfide (e opportunità) per le aziende e i professionisti nella Confederazione.
Competenze digitali e tecnologiche in primo piano
Secondo un'analisi di Edstellar pubblicata a inizio 2025, la Svizzera è destinata a generare oltre 250.000 nuove opportunità di lavoro nei prossimi mesi. Queste non sono però distribuite uniformemente: la domanda si concentra su profili con forti competenze digitali, in linea con l’evoluzione delle esigenze produttive e strategiche delle imprese.
Ecco le aree più richieste:
- Data science e analisi dei dati: le aziende cercano figure capaci di trasformare dati complessi in insight utili per il business.
- Cybersecurity: la protezione dei sistemi informativi è oggi una priorità trasversale, dalle PMI alle grandi multinazionali.
- Intelligenza artificiale e machine learning: la conoscenza di strumenti di AI non è più un plus, ma una skill chiave.
- Sviluppo software e DevOps: con l’aumento della digitalizzazione dei servizi, cresce la richiesta di sviluppatori e ingegneri informatici.
- Professioni sanitarie: anche il settore medicale vive una fase di espansione, spinto dall’invecchiamento della popolazione e dall’innovazione tecnologica.
Come sottolineato da diversi CEO intervistati in questi mesi – tra cui Marc Benioff di Salesforce – il futuro del lavoro sarà sempre più ibrido: esseri umani e agenti AI collaboreranno fianco a fianco.
Le aziende svizzere stanno già investendo in strumenti di IA generativa per automatizzare attività, ottimizzare processi decisionali e supportare l’innovazione. Ma l’integrazione tecnologica richiede anche una forte cultura aziendale e formazione continua per accompagnare il cambiamento.
Cresce l’attenzione per le soft skills
Accanto alle competenze tecniche, le aziende elvetiche attribuiscono sempre più valore alle soft skills. In un mercato in rapida evoluzione, saper comunicare in modo efficace, lavorare in team ibridi e affrontare il cambiamento sono elementi distintivi.
Tra le soft skills più apprezzate nel 2025 troviamo:
- Pensiero critico e problem solving
- Gestione del tempo e flessibilità
- Capacità di apprendere rapidamente
- Leadership e gestione collaborativa dei team
- Intelligenza emotiva
Questo trend riflette un cambiamento culturale in atto: non basta più “sapere fare”, bisogna anche “saper essere”.
mercato svizzero tiene, nonostante le sfide macroeconomiche
Sebbene il contesto economico globale continui a essere incerto, il mercato del lavoro svizzero mantiene una notevole resilienza. Secondo il report “Salary Guide 2025” di Robert Half, il 35% delle aziende in Svizzera ha dichiarato di voler aumentare il personale permanente nel corso dell’anno. Il 57% prevede di mantenere stabile l’organico, mentre solo un 8% stima possibili riduzioni. Questo dato è particolarmente rilevante, se si considera che molte economie europee stanno adottando un approccio più cauto.
La Svizzera continua ad attrarre professionisti qualificati dall’estero, in particolare dall’Unione europea. Tuttavia, questa apertura crea anche tensioni a livello politico, soprattutto in relazione alla regolamentazione del mercato interno e alla percezione dell’immigrazione nei cantoni. La sfida nei prossimi anni sarà trovare un equilibrio sostenibile: da un lato, servono talenti per mantenere la competitività economica; dall’altro, è necessario garantire coesione sociale e trasparenza nei meccanismi di assunzione.
In conclusione
Nel 2025, il futuro del lavoro in Svizzera si gioca su tre pilastri fondamentali: innovazione tecnologica, capitale umano e flessibilità organizzativa. Le aziende non cercano più semplicemente "figure da inserire", ma persone capaci di evolversi con il contesto, di affrontare l'incertezza con spirito critico e di contribuire alla trasformazione culturale, oltre che digitale, delle organizzazioni.
In un mercato sempre più orientato al valore aggiunto umano, la differenza non la faranno solo le tecnologie adottate, ma la capacità di attrarre, valorizzare e trattenere i talenti giusti. È tempo di costruire ambienti di lavoro che non solo rispondano alle sfide del presente, ma che sappiano ispirare e motivare le persone a dare il meglio di sé nel lungo periodo.








