Molestie sessuali

29 giugno 2022



Gli abusi e le molestie sessuali continuano purtroppo a essere una realtà sul lavoro nel nostro

Paese. Fortunatamente negli ultimi anni c’è una maggiore attenzione sul tema, con le vittime

che sempre più spesso trovano il coraggio di denunciare questi atti inaccettabili.


 Cosa si intende per molestie sessuali


Per molestia sessuale sul posto di lavoro si intende qualsiasi comportamento di carattere

sessuale o fondato sull'appartenenza di genere che risulti indesiderato. Il punto è proprio

quest’ultimo: a dirimere la questione tra “avances” e molestia è proprio il sentimento

esplicitato dalla persona che ne è oggetto e non quello di chi compie l’atto. La molestia può

verificarsi durante il lavoro oppure nel contesto di eventi aziendali e può essere compiuta da

collaboratrici o collaboratori dell’impresa, dipendenti di aziende partner o della clientela della

ditta. Chiunque può essere vittima di molestie sessuali, a prescindere da genere, stato civile o

età.


Tra gli esempi di molestie sessuali si possono tra gli altri annoverare:


- Insinuazioni e commenti equivoci sull’aspetto esteriore.

- Osservazioni e barzellette sessiste sulle caratteristiche sessuali, il comportamento sessuale e

l’orientamento sessuale

- Presentazione, affissione o esposizione di materiale pornografico nei luoghi di lavoro

- contatti fisici indesiderati.

- Avances abbinate alla promessa di vantaggi o alla minaccia di svantaggi

- Violenza carnale

 Cosa fare se ci si ritiene vittima di molestie sessuali




Innanzitutto è fondamentale evidenziare come nessuna molestia, anche apparentemente lieve,

possa essere considerata accettabile. L’azienda ha l’obbligo legale di adoperarsi perché sul

posto di lavoro vi sia l’ambiente migliore possibile, incompatibile con un clima di molestie

sessuali. La prima cosa da fare è rivolgersi a persone preposte o di fiducia all’interno

dell’azienda. Si può fare in via informale o attraverso un reclamo, necessario qualora servisse

aprire un’indagine interna.


Se la procedura interna dovesse fallire, bisogna rivolgersi all'ufficio cantonale di

conciliazione, che cercherà di mediare un'intesa tra le parti. In caso di mancato accordo, per

far valere i propri diritti la parte che ha promosso l'azione legale deve adire il tribunale entro

tre mesi.

La persona che si ritiene vittima di molestia sessuale non può essere licenziata fino a sei mesi

dalla conclusione di una procedura interna o esterna e, qualora la molestia venisse accertata,

il tribunale può obbligare il datore di lavoro al versamento di un'indennità.

In conclusione


Nonostante gli indubbi miglioramenti avvenuti nel corso degli anni, quella delle molestie

sessuali rimane una piaga della nostra società. Un sondaggio svizzero del 2019 mostra come

il 40% delle donne intervistate teme di poter subire delle molestie sessuali nella vita di tutti i

giorni. Oltre la metà (59%) dichiara di aver subito molestie sotto forma di contatti, abbracci o

baci indesiderati. Un altro studio elvetico rivela come il 28,3% delle donne intervistate e il

10% degli uomini dichiarano di aver subito molestie sessuali almeno una volta nell’arco della

propria vita professionale, a dimostrazione di come questo sia un fenomeno che interessa

prevalentemente ma non esclusivamente le donne. Le aziende possono fare molto per

migliorare la situazione, promuovendo la possibilità di denunciare e attuando una politica di

tolleranza zero per le molestie.

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