Congedo di maternità

24 giugno 2022



La maternità è un evento meraviglioso per tutte coloro che decidono di intraprenderne il percorso.

Tuttavia troppo spesso le donne sono messe davanti alla scelta tra maternità e carriera. Per cercare

di ovviare almeno in parte a questo problema, lo Stato svizzero possiede delle norme per tutelare le

neomamme (e da poco anche i papà) dal punto di vista lavorativo. Andiamo a vedere quali sono.


Come funziona il congedo di maternità in Svizzera



L’indennità di maternità elvetica prevede un congedo standard di 14 settimane (98 giorni) dalla

nascita del figlio. L’importo pagato ammonta all’80% dello stipendio, ma non può superare i 196

franchi al giorno. Regolamenti del personale, contratti e disposizioni cantonali possono allungare il

periodo. In assenza di questi, il periodo può essere allungato di due settimane, ma il datore di lavoro

non è obbligato a versare lo stipendio. Dopo la 16esima settimana, l’azienda può richiedere alla

neomamma di tornare al lavoro. Esistono eccezioni alla durata del congedo: per esempio se il

neonato rimane in ospedale oltre i 14 giorni dalla nascita, la maternità si allunga fino a un massimo

di 56 giorni. Durante l’intero congedo, la donna non può essere licenziata. Dopo 8 settimane è

possibile tornare a lavorare (prima è proibito), ma questo significa perdere i restanti diritti

sull’indennità di maternità.

In linea teorica la futura mamma dovrà lavorare fino al giorno del parto. La regola però non è

sempre valida: coloro che svolgono lavori gravosi sono obbligatoriamente rilocate a svolgere lavori

non gravosi con la stessa retribuzione nell’azienda. Le donne incinte poi possono smettere di andare

al lavoro in prossimità del parto con un certificato medico. In ogni caso, la legge prevede che sul

posto di lavoro ci siano attrezzature che possano permettere alle future mamme di sdraiarsi e

riposarsi.


Chi ha diritto all’indennità di maternità



Per ottenere l’indennità di maternità è necessario essere state assicurate all’AVS nei 9 mesi

precedenti il parto, aver lavorato per almeno 5 mesi durante la gravidanza ed aver ancora in essere

al momento del parto un rapporto di lavoro o avere un’occupazione indipendente. Hanno diritto alla

maternità anche coloro che stanno percependo un’indennità di disoccupazione, malattia, infortunio

o invalidità.

Il congedo di paternità


Il 27 settembre 2020 i cittadini svizzeri hanno votato in un referendum per una svolta epocale:

l’introduzione del congedo di paternità pagato. Dal 1 gennaio 2021, i neopapà hanno il diritto di

prendere fino a 14 giorni retribuiti entro 6 mesi dalla nascita del figlio. Le condizioni economiche

sono le stesse del congedo di maternità, ma a differenza delle madri i padri possono prendere i

giorni in maniera flessibile (anche a blocchi di pochi o singoli giorni), purché appunto entro i primi

6 mesi di vita del bambino. Non esiste invece in Svizzera la possibilità di un “congedo parentale”,

con giorni da ripartirsi tra i due genitori.

In conclusione



Lo Stato svizzero protegge le neomamme con un’indennità di maternità pagata e con la proibizione

del loro licenziamento. Questo è fondamentale ma non è ancora abbastanza per far sì che le donne

non siano costrette a scegliere tra l’avere figli e fare carriera: per questo fondamentale passo è

necessario che anche molti datori di lavoro smettano di vedere la maternità come un intralcio alla

produttività della propria azienda, ma come un’opportunità non solo per la donna, ma anche per la

ditta per attrarre nuovi talenti.

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